Gen 232013
Ricevo, divulgo e commento
“COMUNICATO STAMPA
Crocetta: Rivoluzione o Dittatura?
Sono già stati firmati i primi ordini di servizio relativi al trasferimento del personale all’interno dell’Assessorato alla formazione . Per quello che ci risulta Si tratta di dipendenti che, in massima parte, non hanno mai avuto nulla a che vedere con la Formazione Professionale, che hanno appreso stamani dalla stampa del loro trasferimento d’imperio disposto dal presidente della Regione e dall’assessore alla Formazione.
Tra questi, anche 6 dirigenti .
Feriscono le dichiarazioni del Presidente e dall’Assessore riportate sulla stampa per le modalità con cui vengono esposti alla gogna mediatica dei lavoratori per i quali non risulta accertata responsabilità o colpe di alcun tipo.
Questa organizzazione ha da sempre individuato nella rotazione dei dirigenti e dei funzionari un criterio prioritario nella organizzazione degli uffici e quindi non è contraria a provvedimenti di questa natura.
Questo però quando la stessa è conseguenza di una azione concertata secondo le regole di convivenza sociale e saremmo portati a dire civile che regolano l’andamento della pubblica Amministrazione.
Se l’Amministrazione, pertanto, non dovesse recedere da tale iniziativa attivando le azioni di concertazione necessarie e chiarendo a mezzo stampa che l’onorabilità dei dipendenti citati non è in discussione la CISL sarà costretta ad attivare ogni forma di lotta in difesa dei propri iscritti e dei lavoratori tutti.
Palermo 23/01/2013
Il Responsabile Dip. Regionali, Paolo Montera”
Dalla stampa:
- Dipendenti regionali della Formazione trasferiti occupano uffici
- Scandalo Formazione, il pugno di Crocetta trasferiti i dipendenti dell’assessorato
- Scandalo Formazione, trasferiti dirigenti e funzionari: i primi nomi
- Formazione, dirigenti in rivolta: “Non siamo ladroni” … ma questo “segretario speciale” sa di cosa parla … “concertazione tra Presidente e Assessore alla Formazione”?
- Scandali alla Formazione, trasferimenti per sessanta dipendenti … e non è un provvedimento punitivo? Serve solo per andare sulle prime pagine dei giornali?
- Formazione, Crocetta: “E’ partita la rivoluzione” … dobbiamo aspettarci altre puntate?
- Formazione, la parola ai sindacati: no ai trasferimenti o sarà sciopero … veemente reazione dei sindacati!
- di che concertazione parla il segretario particolare dell’assessore Scilabra?
- sono state sentite le organizzazioni sindacali?
- lo sanno che un dirigente non si può rimuovere se non alla fine dell’incarico?
- quale è il provvedimento con il quale sono stati disposti i trasferimenti?
- quale è stato il ruolo della funzione pubblica?
Avranno una risposta queste domande?
Speriamo che il sindacato o i legali dei colleghi chiedano l’accesso agli atti e verifichino quale percorso normativo è stato seguito nell’adozione di un provvedimento che, al di là del “non c’è niente” del presidente, è un provvedimento “infamante” per le modalità con cui è stato prodotto e per il risalto che gli è stato dato dagli stessi componenti del Governo. Alla luce delle notizie di dominio pubblico non posso che esprimere la mia solidarietà ai colleghi “vittime” di un provvedimento caratterizzato, a mio modo di vedere, da non pochi profili di illegittimità! Sotto a chi tocca … mi sembra di poter dire! Cosa aspetta il sindacato? Siamo sicuri che non ci siano le condizioni per iniziative più “incisive”? Con questa vicenda, e con ciò che seguirà con la paventata “riorganizzazione” dei prossimi giorni, il sindacato riceverà il definitivo colpo di grazia … siamo all’eutanasia?
Oggi a loro, domani a noi.
Brutta storia che si ripete!
Si spara nel mucchio per non colpire i veri responsabili.
E’ come quando si fanno le circolari che “offendono” la dignità di tutti i lavoratori, per non fare i provvedimenti disciplinari a chi non rispetta le regole, screditando tutta la P. A.
Dai “servizi/articoli” che ho letto, il messaggio è: Queste persone hanno sbagliato e vanno punite con il trasferimento. Il Presidente, però, tiene a precisare che non si tratta di un provvedimento discriminatorio o punitivo, ma una normale rotazione.
Allora la domanda che nasce spontanea è: quali sono stati i criteri seguiti per l’individuazione del personale da trasferire? (Forse i più anziani in termini di servizio nel Dipartimento e nel settore specifico. Ma non mi sembra che sia così, almeno dai vari commenti).
Chi ha fornito le informazioni alla stampa, anche prima che i provvedimenti venissero notificati agli interessati? e con quali motivazioni?
Cfr http://www.linksicilia.it/2013/01/formazione-una-rotazione-per-bloccare-i-pagamenti-e-favorire-i-licenziamenti/
Su circa 19 dirigenti, se ne possono trasferire 6 e su 65 funzionari direttivi del Dipartimento, se ne possono trasferire 54?
I lavoratori hanno visto negli ultimi anni solo rinnovi contrattuali che vertono sull’etica e sui procedimenti disciplinari, ma il rispetto delle norme contrattuali è a senso unico?
Vengano fatti i dovuti accertamenti e chi ha sbagliato paghi, ed anche pesantemente; ma non si può continuare con una campagna denigratrice degli impiegati regionali tout court.
Ciascuno si faccia carico delle proprie responsabilità: politica, amministrazione, sindacati (a proposito dove sono?). Ben venga la moralizzazione, ma che sia sistemica e non occasionale e da palcoscenico.
Controlli, programmazione e trasparenza (criteri di nomina, di valutazione, di efficienza ed efficacia delle risorse messe a disposizione per il raggiungimento degli obiettivi, in termini di risorse economiche ed umane, interne ed esterne all’amministrazione del bene comune) devono essere le parole chiave usate trasversalmente in tutti i settori.
Spesso la P.A. (non sempre senza un suo livello di responsabilità) viene sostituita dalla politica, dalle consulenze esterne e dalla assistenza tecnica.
Ben vengano le collaborazioni, ma che ruoli e funzioni vengano ben distinti: le consulenze e l’assistenza tecnica devono entrare in un processo di crescita reciproca per liberare risorse e non per essere mortificate. Si valuti la capacità di crescita, di collaborazione, della condivisione delle conoscenze e della circolazione delle informazioni, della valorizzazione delle competenze, piuttosto che fare riferimento ad una rete di relazioni che esula dalle competenze della pubblica amministrazione, che è la sola che può assicurare la continuità e la storia amministrativa dell’ente pubblico. Il tutto, naturalmente, nel rispetto della persona umana e della sua dignità in quanto lavoratore (di qualsiasi settore).
Un’ultima domanda: quante donne su quanti uomini sono oggetto del trasferimento?
Eutanasia del sindacato?
Ma se è morto e sepolto da tempo….almeno il “sindacato” per come si è fatto riconoscere negli ultimi anni: una commistione, spesso neanche troppo celata, di interessi personali e politica della peggior specie.
E il tono di questo comunicato stampa ne è l’ennesima riprova: cosa vorrebbe essere, una protesta, una difesa d’ufficio, un’ostentazione di verginità?
Mah….ben vengano iniziative che partono dal basso come “Perché no?”, forse abbiamo ancora una speranza per tentare di fare rispettare le regole, quando esistono….